un network di cittadini con spirito liberale che vogliono partecipare alla costruzione di un soggetto politico aperto e inclusivo che abbia come obiettivo quello di diminuire il peso delle corporazioni, della burocrazia e dello stato nella vita dei cittadini
domenica 26 settembre 2010
Al Gran premio di Montecarlo non arriveremo ultimi
giovedì 23 settembre 2010
La Lega all'assalto dei risparmi meridionali, i libici di quelli italiani
martedì 21 settembre 2010
Caro Gianfranco, senza se e senza ma contro cricche, prepotenti e ascari
il distacco con il quale hai evitato di commentare la sceneggiata taorminese di Silvio Berlusconi, lo capisco profondamente ma devo confessarti di non condividerlo fino in fondo.
La volgarità delle parole di Storace e la gravità di quelle di Donna Assunta, in una cornice da taverna da parte dei tanti “nuovi ascari” della fiamma accorsi, merita, infatti, più di una riflessione da parte nostra.
Ancora una volta il disprezzo ostentato nei nostri confronti da uno come Storace, indagato per la mala gestione della sanità laziale e da te miracolato con la nomina a Ministro e le parole durissime di chi abbiamo contribuito a far eleggere Presidente del Consiglio suonano allucinanti mentre ancora alcuni dei nostri utilizzano toni melliflui e dorotei sui nostri rapporti con il Pdl e sulla priorità assoluta di offrire uno scudo giudiziario al Premier.
Allora, Gianfranco, voglio dirti con chiarezza e affetto: non ci sto a sposare ancora la tesi della congiura giudiziaria contro Berlusconi.
E mentre con i dossier e i giornali di famiglia continua e si fa ancora più grave il metodo Boffo nei tuoi e, in prospettiva, nei nostri confronti, non sopporto più le sofferte riflessioni e le trovate giuridiche di qualche amico al fine di provare a garantire impunità nei confronto di chi, potendo, ci cancellerebbe dalla scena politica.
Non ci sto a sopportare con rassegnazione attacchi e lezioni di moralità politica nei nostri confronti dai difensori di alcune delle figure più torbide della storia repubblicana e da chi cerca di mettere insieme, con ogni mezzo, deputati disposti a tutto.
Gianfranco, tu sai bene, ed è il tuo più grande insegnamento, che per costruire una grande forza nazionale, legalitaria, Repubblicana e Costituzionale, dobbiamo far si che i mezzi siano all’altezza dei fini: allora va bene il sostegno al programma votato dagli elettori, ma riempiamo immediatamente di contenuto politico il senso delle “mani libere su tutto il resto” che abbiamo rivendicato.
Serve immediatamente una rigorosa norma anticorruzione, e non è più rinviabile la concessione di diritti pieni di cittadinanza a tanti bambini e ragazzi nati in Italia da genitori regolarmente qui residenti e che si sentono, e sono, “nuovi italiani”. Allo stesso tempo non è più rinviabile una rigorosa iniziativa politica e parlamentare sulla libertà d’informazione e sul conflitto d’interesse.
Eppoi occorre porre rimedio con il reperimento di adeguate risorse, agli enormi problemi della scuola pubblica, della ricerca e dell’Università se vogliamo costruire percorsi di superamento del declino nazionale, come attenzione e sostegno non potranno mancare a misure straordinarie adeguate per le forze dell’ordine e per la magistratura.
Essenziali poi nuove politiche culturali e ambientali, al fine di salvaguardare e rilanciare il più grande patrimonio, e la più grande risorsa dell’Italia.
Lo spazio politico che possiamo aprire, restando fedeli alle nostre radici ma con “capacità dinamica” di interpretare una “certa idea dell’Italia” è enorme, come enorme è la stima che gli italiani onesti hanno nei tuoi confronti.
Serve però liberarsi subito da tatticismi eccessivi e moderatismi privi di progetto e andare finalmente in campo aperto a parlare all’Italia profonda in modo semplice e coerente.
Solo così varrà la pena di percorrere questa nuova avventura politica.
Con l’ambizione di poter costruire un’Italia diversa e liberata da cricche, prepotenti e ascari.
sabato 18 settembre 2010
Lega Sud in franchising o svolta liberista per il Mezzogiorno?
Ogni giorno registriamo la nascita di partiti del sud. Ultimo nato è il "partito del popolo siciliano" di Gianfranco Miccichè, che fin dalla nascita si dichiara alleato del Pdl e della Lega. Nasce un partito per difendere le esigenze del sud e si allea immediatamente, senza nemmeno una critica, con chi sta contribuendo ad aumentare ogni anno il divario economico fra le due aree. E' chiaramente un'operazione di marketing orchestrata da chi di comunicazione se ne intende. Si comprende addirittura dal nome. Quello che preoccupa è il fiorire di questi partitini meridionalisti, per la maggior parte senza nemmeno rappresentanza parlamentare, che vogliono interpretare le esigenze dei meridionali, in contrapposizione ad un partito in crescita come la Lega Nord. Paradossalmente ne fanno il gioco. Contrapporsi meridionali contro settentrionali è già di per sè sbagliato, se poi lo si fa divisi, con partitini personalistici, che hanno una piattaforma politica confusa e perfino alleandosi con chi si vuole osteggiare diventa semplicemente un tentativo di arrivare a delle poltrone seguendo le mode del momento. Le giuste esigenze di sviluppo del meridione debbono essere commisurate con le rivendicazioni settentrionali, all'interno di un partito nazionale. Ma questo partito nazionale ci deve essere e si deve far sentire, dando la giusta rappresentanza anche alle rivendicazioni meridionali che sono assenti da molti anni nel dibattito politico. Questa è la risposta alla Lega. Insieme si può. Il fatturato delle aziende settentrionali è in quota parte derivante dai consumi del sud. Tutto è già unito nei fatti, chi vuole dividere in segmenti e compartimenti stagni le varie aree del paese o non capisce nulla di economia o è in malafede. Sono questi i ragionamenti che un partito nazionale dovrebbe iniziare a fare nel settentrione. Non c'è bisogno di convincere i siciliani, ma c'è bisogno di parlare ai veneti, ai piemontesi, ai liguri, ai lombardi. C'è anche bisogno di più rappresentanza in termini parlamentari e governativi per far approvare provvedimenti di sviluppo per il Mezzogiorno, che sostituiscano il mercato allo stato, attraverso la leva fiscale, utilizzando inizialmente il criterio del de minimis per poi cercare di modificarlo in sede europea, per ricontrattare tutto l'impianto del federalismo, che non si comprende perchè parta dall'analisi dei costi standard, invece che dalla redistribuzione delle entrate fiscali in funzione delle imposte effettivamente pagate e dall'autonomia impositiva delle regioni. Sono discorsi tecnici, ma che andrebbero fatti nelle sedi opportune e non nelle aule universitarie e nei convegni che si stanno svolgendo qui in Sicilia e che rimangono lettera morta. Con questo articolo vogliamo stimolare i parlamentari di Futuro e Libertà a prendere in mano il problema e iniziare a studiare da vicino la questione, senza aspettare i numeri di Calderoli e Tremonti. Iniziamo ad elaborare una controproposta di federalismo sostenibile che parta da presupposti di interesse nazionale. Noi di Generazione Palermo già abbiamo iniziato a collaborare con altri circoli, di Torino e di Roma, per coprire l'intero territorio e dare una risposta italiana, coinvolgendo degli esperti di diritto tributario e di economia, perchè percepiamo la paura della gente, stiamo lavorando per il futuro dei nostri figli, il presupposto per cui sono nati Generazione Italia e Futuro e Libertà.
giovedì 16 settembre 2010
martedì 14 settembre 2010
Spari nel silenzio
Permetteteci una notazione personale, sono anni che sentiamo parlare di pescherecci che vengono allontanati da acque internazionali, per una rivendicazione pretestuosa del Golfo della Sirte da parte delle autorità libiche e la scusa addotta dal governo libico non sembra reggere alla prova del buon senso. Penalizzare la nostra industria ittica, che a Mazara del Vallo dà lavoro a migliaia di persone, in zone dove ce n'è già poco, in nome di chissà quali accordi, ci sembra un'ulteriore forma di distanza che il governo offre ogni giorno ai propri cittadini, malgrado le barzellette e gli ammiccamenti sparsi con generosità.
domenica 12 settembre 2010
Oltre i personalismi nel partito che verrà
Noi di Generazione Palermo siamo un circolo nato spontaneamente e costituito da persone che non avevano mai fatto politica, operiamo sul territorio e su internet ogni giorno, ed abbiamo la fortuna di entrare in contatto sia con molta gente della provincia palermitana, che con altra residente in ogni zona d'Italia. Inoltre le persone non ci vedono (ancora?) come dei politici, e si aprono più facilmente. Ci riuniamo con molta frequenza, quindi, come molti altri circoli di natura spontanea, stiamo sviluppando una sorta di sensibilità rispetto alle aspettative dell'elettorato potenziale e non che nessun freddo sondaggio potrà arrivare a dare. Notiamo che l'interesse attorno a noi cresce di giorno in giorno, perchè siamo visti come una novità, e siamo un mix quasi perfetto tra politica e movimentismo con la giusta dose di leadership. E' proprio questo il punto. Molti di quelli che si avvicinano a noi hanno votato AN prima e PDL poi, oppure erano rimasti delusi dallo scioglimento di Alleanza Nazionale e non avevano più votato. Altri provengono da altri percorsi, sempre a livello di voto, di centro ed addirittura di sinistra. Quello che accomuna tutti è la voglia del ritorno alla politica, alla discussione, alla formazione di un partito vero, con cariche elettive, democrazia interna e possibilità di partecipazione. Si è stufi delle dizioni "leader carismatico", "la gente lo vuole", il "ghe pensi mi". La politica è un'altra cosa. Qui sta l'errore dei politici e degli attivisti del PDL o per meglio dire di "Forza Italia allargata" che stanno tentando di far passare il messaggio che noi siamo i figli di un gioco di potere, di un'antipatia personale tra leader e coerentemente con questa linea attaccano Gianfranco Fini a livello personale e familiare, cercando di emulare e superare quello che è stato fatto al loro stesso leader per anni , magari con qualche argomento in più. Ebbene non è così, perchè siamo portatori di valori e di idee innovative, esiste un fermento culturale e sociale che presto avrà uno sbocco politico e che costituirà un'arma di attrazione troppo forte, rispetto all'offerta pidielliena del "ghe pensi mi". Una visione del presente e del futuro, delle ricette innovative per i precari, per il mondo della formazione e dell'istruzione, per lo sviluppo economico, per la crescita del mezzogiorno e del settentrione con attenzione alle diverse peculiarità, ma tenendo ben presente la coesione nazionale, un'attenzione particolare alla possibilità di una rinascita culturale e sociale del paese che è in forte declino che passi anche attraverso l'integrazione di chi vive da noi da anni e che ora a livello amministrativo quasi non esiste, un'unione su dei valori come la legalità e l'unità nazionale, ma soprattutto la possibilità di portare facce nuove all'interno della classe dirigente e sbloccare finalmente una società ferma e chiusa in se stessa. Il partito che verrà avrà indubbiamente un leader, ma non si fermerà ad esso, avrà un'organizzazione, una democrazia interna, un fermento di idee e di proposte, che difficilmente potrà essere fermato dalla calunnia o dall'attacco personale o dal far passare come quello che sta accadendo alla stessa stregua di una lite condominiale. Da Mirabello è partito un segnale a tutta la politica italiana, finalmente c'è una parte politica che ritorna al servizio di chi la vota o di chi la vorrebbe votare.
mercoledì 8 settembre 2010
Filaga un'occasione di crescita
F: formazione
I: interazione
L: lavoro
A: armonia
G: giovani generazioni
A: amicizia
Raggiungere Filaga non è stato facile : la strada accidentata e senza luci durante quel viaggio nella notte fredda e incombente di montagna non era un grosso incentivo a proseguire. All’arrivo il cellulare completamente irraggiungibile e la visione di una borgata, pressoché dispersa nelle campagne dell’ entroterra siciliano, costituita da un unico rettilineo (una sorta di linea immaginaria) che unisce un dormitorio ad un unico tendone bianco occupante quasi completamente la piazza principale, aveva suscitato in me qualche perplessità sulla opportunità di restare. Eppure qualcosa mi aveva condotta a Filaga ,avevo voluto partecipare ad ogni costo perché avevo avuto la sensazione che lì sarebbe accaduto qualcosa di entusiasmante e galvanizzante.
E Filaga non mi ha delusa.
Parlare della Summer School della politica organizzata dalla LUP a chi non è stato a Filaga non è semplice ; si tratta di descrivere sensazioni, colori , emozioni che solo un esperto narratore saprebbe fare sapientemente.
Si potrebbe parlare dell’ infinito programma che ci ha tenuti impegnati giorno e notte in una sorta di immenso esercizio mentale di attenzione , concentrazione e riflessione.
Si sono prese in considerazione le materie piu disparate, materie che ogni amministratore,ogni politico dovrebbe approfondire per risolvere i problemi sostanziali della società in cui viviamo: in primo luogo lo sviluppo del capitale sociale e la costruzione di leadership sensibili, lo sviluppo dei trasporti e le tecnologie applicabili, numerosi aspetti del federalismo , le problematiche degli agricoltori, l’ energia in Italia ,le organizzazioni giovanili , il ruolo del mediterraneo nel terzo millennio , il lavoro e l’ impresa.
E da qui l’ immenso palinsesto che ha visto impegnati ,in lezioni frontali e convegni pomeridiani e serali , una congerie di intellettuali , politici , amministratori e uomini di potere tutti impegnati a definire meglio e sviluppare il più possibile il tema dello stage: IL SUD TRA POTERE E CAMBIAMENTO.
Fare tutti i nomi sarebbe impossibile ma voglio citare coloro i quali mi hanno più colpita stimolando in me la voglia di studiare e approfondire quelle tematiche.
Da Padre Francesco Beneduce allo scrittore Aurelio Pes , dal prof. Gianfranco Viesti ad Andrea Piraino , da Vanessa Seffer a Pino Aprile, Carla Monteleone , Vincenzo Porcasi , Floriana Cerniglia, Mario Ciampi , Alessandro Bertirotti , Paolo Contini , il vulcanico Beppe De Santis , Ettore Artioli.
Ma Filaga non è stato “solo” questo.
Sotto quel tendone bianco ci siamo ritrovati ,conosciuti e riconosciuti in tanti: giovani con la voglia di fare qualcosa per cambiare il proprio futuro , annunciato ormai da più fronti come nefasto.
Il confronto e talvolta lo scontro di pensieri e caratteri differenti hanno creato quell’ alchimia che ben viene definita spirito di gruppo, e ritrovarsi differenti ma pronti al dialogo e al dibattito ha stimolato la nostra voglia di collaborare per creare una politica diversa , non eretta su blocchi contrapposti ma capace di creare quel compromesso necessario al raggiungimento del bene comune che dovrebbe costituire l’ interesse primario di ogni buon politico.
In un clima di profonda crescita culturale e spirituale si sono create conoscenze e amicizie tra coloro i quali cercheranno di diventare i futuri amministratori della cosa pubblica e coloro i quali lo sono o lo sono stati . Ci si è potuti esercitare nel lavoro del politico sviluppando tematiche e quesiti e intervenendo in piena libertà ed autonomia anche durante comizi importanti , come quello tenuto dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo.
Ma Filaga è stato ancora di più: momenti di divertimento , sorrisi , goliardia e una bellissima festa a sorpresa a fine stage ; momenti in cui docenti e discenti si sono incontrati , conosciuti e stimati.
Che altro dire: mi dispiace per tutti coloro i quali non hanno partecipato , perché un vero politico è un politico preparato, consapevole dei problemi che affliggono il proprio territorio e capace di risolverli.
A fine settimana ho scoperto che per arrivare a Filaga c’è una strada più veloce , facile e scorrevole, non accidentata. Se l’ avessi percorsa all’ inizio del mio cammino probabilmente non avrei apprezzato cosi tanto il punto d’ arrivo.
Percorrete sempre la strada più difficile , perché le avversità possono essere delle formidabili occasioni di crescita.
Anche questo è Filaga.
Un ringraziamento particolare all’ Architetto Michelangelo Salamone, ai tutor della Summer School ed a Generazione Palermo che grazie all'accordo con la LUP mi ha dato la possibilità di vivere questa bellissima esperienza.