un network di cittadini con spirito liberale che vogliono partecipare alla costruzione di un soggetto politico aperto e inclusivo che abbia come obiettivo quello di diminuire il peso delle corporazioni, della burocrazia e dello stato nella vita dei cittadini
lunedì 28 ottobre 2013
Riportiamo la Lettera dei 5 membri della Direzione Nazionale ai tesserati ed ai simpatizzanti di Fare
Lettera di 5 membri della DN ai tesserati ed ai simpatizzanti di FARE
sabato 26 ottobre 2013
Base Liberale non approva il nuovo progetto di Michele Boldrin
Base Liberale un anno fa ha aderito al progetto di Fare per Fermare il Declino con Oscar Giannino leader della coalizione. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata. Oscar Giannino si è dimesso da tutte le cariche di partito a Febbraio e poi con un congresso riservato solo ai tesserati (con molte tessere sottoscritte negli ultimi giorni prima del congresso) hanno preso in mano il partito Boldrin e i suoi fedelissimi. La gestione ci è parsa settaria e politicamente inefficace. Ieri abbiamo indetto una riunione con gli aderenti a Base Liberale e abbiamo esaminato il nuovo progetto portato avanti da Michele Boldrin e altre formazioni minori condannate sia quantitativamente che qualitativamente all'irrilevanza. Se poi ci aggiungiamo che l'unica novità di rilievo era la presenza di Passera da cui ci dividono una concezione dirigista e illiberale dello stato, non possiamo che prendere atto che se nelle prossime settimane non cambieranno lo scenario e il progetto politico all'interno di Fare per Fermare il Declino, Base Liberale Italia ritirerà la propria adesione.
Alessandro Piergentili
coordinatore nazionale Base Liberale Italia.
Alessandro Piergentili
coordinatore nazionale Base Liberale Italia.
martedì 1 ottobre 2013
Tutti a scuola da Bernanke per gli Stati Uniti d'Europa
Cosa unisce fin dal 1789 gli Stati Uniti d'America? Una moneta unica? Un'unica Banca Centrale? Forse il fatto che vi sia un'unità politica un Presidente degli Stati Uniti, un'unica politica estera e un unico esercito. Però manca il collante economico fra stati con economie tanto diverse che vanno dalla California, al Texas, alle Hawaii, all'Alaska. Cosa fa si che non ci sia un'emigrazione unidirezionale di massa di cervelli e di flussi di capitali da uno stato più ricco all'altro più povero? Esiste un meccanismo redistributivo anche nella terra simbolo del sistema capitalistico e del liberismo? Il solo fatto che vi sia un unico debito federale e che vengano emessi dal Tesoro americano Treasury Bills e Treasury Bonds e che questi siano le obbligazioni più trattate al mondo, dovrebbe far pensare i leader europei che quel qualche cosa che manca alla moneta unica per resistere nel tempo è proprio un collante di questo tipo fra gli stati membri. Purtroppo nel dibattito politico nostrano manca quasi totalmente questo Uovo di Colombo, semplicemente perchè la Germania non ne vuol sentire parlare. Si parla più di uscita dall'Euro (quindi prova di forza contro gli altri stati membri) piuttosto che di rendere abitabile l'edificio europeo. Se ad una casa mancano delle fondamenta è inutile massacrare di tasse i cittadini e agitarsi tanto e perdere energie utili allo scopo principale. delle due l'una o ci si prepara ad un probabile crack europeo, oppure si cerca di avviare un processo per migliorare la convivenza europea mettendo di fronte i tedeschi alle loro contraddizioni senza essere succubi intellettualmente di una presunta superiorità che assomiglia vagamente a quelle di stampo coloniale. Negli USA non esistono stati subordinati ad altri, ogni stato ha la sua dignità e la sua piena autorevolezza e rappresentanza. Forse manca molto, ma la strada da percorrere è questa, piuttosto che seguire improbabili way out che comportano solo salti nel buio.
Alessandro Piergentili
Coordinatore Nazionale di Base Liberale
Alessandro Piergentili
Coordinatore Nazionale di Base Liberale
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