giovedì 27 settembre 2012

Non andremo a votare solo per questa volta. Poi rivoluzioniamo il sistema politico con una semplice proposta di legge e un referendum consultivo.

Inizia una grande campagna per il non voto destinata solo ed esclusivamente alle prossime elezioni regionali. Non vogliamo votare perchè non ci piace il sistema politico, soprattutto quello siciliano, che permette sempre ai soliti noti di arrivare all'Assemblea Regionale. Gli altri sono solo dei riempi lista. Noi ci siamo rifiutati di farlo pur avendo un posto in lista assicurato e anche qualche possibilità di farcela con Alessandro Piergentili, ma preferiamo rimanere fedeli ai nostri principi e il nostro coordinatore ha ritirato la sua candidatura. Il nostro non è nè sfascismo, nè qualunquismo, siamo ben consapevoli che ci sono centinaia di migliaia di uomini che sono morti per regalarci il diritto di voto, ma pensate che non si stiano rivoltando nella tomba per come siamo finiti? Sono morti per regalarci un'oligarchia inamovibile? Sono morti per mettere lo stato al servizio di pochi uomini mediocri che non sanno fare nulla oltre che la politica? Non crediamo proprio.
La colpa è anche vostra perchè votate sempre gli stessi, le stesse facce o per chi vi suggeriscono quelle facce una volta fatta carriera. Voi che fate anticamera nelle salette delle segreterie dei politici per elemosinare un lavoro, o una consulenza. A parte che di lavoro non ce n'è, ma non credete che siete costretti a tanto proprio dall'inettitudine di chi vi sta facendo aspettare? Alzatevi e andate via rifuggite da questo sistema politico, date un segnale forte non recatevi alle urne (la scheda bianca o nulla non serve, non entra nelle statistiche dell'astensionismo, il consiglio è quello di passare una giornata fuori e di non votare). Poi a chiedervi di non votare vi facciamo un favore, se analizzate bene, ma proprio bene non esiste una coalizione degna del vostro voto, un presidente espressione di quella coalizione degno del vostro voto. No non c'è, anche se magari osannate questo o quello, troverete sicuramente un pregiudicato, un indagato, gente mediocre che non sa parlare nemmeno in italiano, etc. nelle liste d'appoggio. Troverete gente che vuole cambiare il nome all'aereoporto, che vuole rilanciare Berlusconi, che si dimentica di cambiare residenza e allora mette in campo sconosciute, chi non sa parlare nemmeno in italiano, appunto. Ma come pensate che i vostri problemi possano essere risolti da questi comitati d'affari? Non andate a votare e iniziamo a raccogliere le firme per una nuova legge elettorale che possa spezzare il meccanismo clientelare dando voce al non voto e costringendo i partiti ad aprirsi alla democrazia interna e al ricambio. Iniziamo con la Sicilia per estendere l'idea in tutta Italia (essendo Base Liberale un movimento, ormai, nazionale). Pensate se gli eletti non fossero a numero fisso (90 per l'ARS), ma variabile, cioè in funzione dei voti validi rispetto agli aventi diritti al voto. Se i voti validi fossero il 50% sarebbero eletti 45 deputati, invece che 90. Una rivoluzione, dovrebbero corteggiarvi, blandirvi, insomma dovrebbero iniziare a lavorare sul serio e fare le cose che vanno fatte per convincervi ad andare a votare. Certamente non basta e il pacchetto di riforme che Base Liberale propone è molto più ampio e ha lo scopo principale di abbassare la pressione fiscale migliorando i servizi. Alcuni vi diranno che è impossibile, ma sono gli stessi che ci hanno portato a questo punto. Sono degli inetti che hanno sperperato le nostre risorse (dicesi risorse pubbliche) e che vogliono continuare a farlo. Non votateli.
Presto raccoglieremo le firme per varie proposte di legge e per un referendum consultivo sulla legge elettorale. Vogliamo proporre e costruire, ma nello stesso tempo rompiamo civilmente il culo a questi politici con le facce da ladri che campeggiano per le nostre strade.
Base Liberale Sicilia
Comitato Direttivo

lunedì 17 settembre 2012

Zone a massima crescita.


Programma strategico per il rilancio dell’economia siciliana.
Premessa
Riteniamo che al centro di qualsiasi programma politico per la Sicilia non possa che esserci l’aspetto della crescita economica. Con una crescita sana, sostenibile e basata sul mercato si risolvono vari problemi, come quello del lavoro, dell’assistenzialismo e del clientelismo, si toglie manodopera alla mafia e si aumentano le entrate fiscali e quindi le risorse per la sanità, la cultura, la giustizia e in generale tutti i servizi destinati ai cittadini.
Un’area non è destinata alla crescita economica, ad attrarre capitali e investimenti se non sussistono le seguenti condizioni generali: fiscalità concorrenziale, legalità diffusa e percepita, certezza del diritto, capacità di credito, infrastrutture fisiche e tecnologiche, know how  finanziario, tecnologico e specialistico.
In questo momento non esiste una sola area in Sicilia cui daremmo la sufficienza per tutte le variabili sopraelencate.
Nel mondo, invece, ci sono molte aree con quelle caratteristiche e nel sistema concorrenziale globale siamo destinati a perdere risorse come un palloncino bucato. Fra cinque anni, inerzialmente, le variabili economiche tenderanno a peggiorare rispetto allo stato attuale, poiché siamo in una fase di declino sociale ed economico. E’ necessario dare risposte politiche ed economiche diverse rispetto a quelle date finora, soprattutto se si parla di autonomia e di sicilianità, a nostro parere più parole vuote e d’effetto che dense di progettazione.
Posto che non è possibile arrivare all’eccellenza per tutte le variabili competitive in tutta la Sicilia contemporaneamente e che esiste una legge approvata dal governo Prodi sulle zone franche urbane mai attivata dai governi successivi riteniamo che il piano strategico debba mettere al centro tale legge e costruire sopra un’architettura finalizzata alla crescita economica.

Zone a crescita massima
Le abbiamo chiamate così anche a fini evocativi. A nostro parere queste zone possono essere la chiave di volta per il rilancio della nostra isola.
Ci rifacciamo alla legge 27 Dicembre 2006 n.296 art.1 comma 340 e successivi. Questa legge prevedeva l’individuazione di varie zone svantaggiate in diverse città da parte del CIPE e l’esonero totale per le PMI (fatturato max. 50 milioni, non più di 250 dipendenti) per i primi 5 anni di tutti i contributi INAIL e INPS, l’IRPEF, Irap, Imu e in forma progressiva per i secondi 5 anni.
La legge aveva il vantaggio che era stata trattata anche con l’UE e non veniva vista come un aiuto di stato.
Purtroppo la Lega Nord e Tremonti hanno visto come fumo negli occhi questa legge e l’hanno depotenziata nella sua applicazione rendendo i criteri sempre più restringenti tanto da individuare pochissime aree (nessuna nel palermitano ad esempio e solo una nel catanese) in Italia.
Il governo regionale futuro dovrebbe aprire una trattativa seria su questo argomento in modo da ottenere l’approvazione in tempi brevi di almeno due aree a provincia in Sicilia.
Tale trattativa dovrebbe anche prevedere l’impegno ad utilizzare i fondi nazionali, europei e regionali per indirizzarli a creare infrastrutture fisiche e tecnologiche per queste 18 aree individuate.
Ottenere il punteggio massimo in due variabili chiave potrebbe però non bastare a raggiungere i nostri obiettivi.
Un aiuto ci potrebbe arrivare in tal senso da un’altra legge D.L. n78/2010 che istituisce le Zone a Burocrazia Zero che prevedono molti vantaggi sia dal punto di vista della creazione e del trasferimento delle aziende in quelle zone, sia dal punto di vista della gestione del contenzioso civile, attraverso l’istituzione di veri e propri collegi arbitrali che dirimeranno qualsiasi problema di velocità nell’applicazione del diritto.
Queste zone dovrebbero quindi essere oggetto di investimenti (privati) per quanto riguarda la banda larga.
La legge sulle Zone a burocrazia zero permette anche l’istituzione di uffici locali del governo che possono consentire accordi particolari in tema di sicurezza, con presidi delle forze dell’ordine potenziati e mirati all’eradicazione del fenomeno del “pizzo”.
Si potrebbe raggiungere l’eccellenza in 18 aree in Sicilia che favorirebbero la crescita dell’intera economia isolana, per poi spargersi a macchia d’olio come altri esperimenti similari ci insegnano in Francia, in Brasile, in Cina e in Irlanda.
Naturalmente compito della regione sarà anche quello di facilitare accordi con società di venture capital e di private equity (magari anche pensando a forme di investimento misto privato-regione con apporto regionale tramite immobili e/o contratti pluriennali di fornitura). Inoltre nelle zone a crescita massima si dovrà facilitare la nascita di banche, in particolare di credito cooperativo e settoriali, anche sfruttando i benefici fiscali propri dell’area. Apposite convenzioni e forme di garanzia regionali, anche tramite IRFIS contribuiranno a ridurre la mancanza di credito trasformando il deleveraging in leva di crescita.
Base Liberale si impegna a farne oggetto di battaglia e azione politica principale.

venerdì 14 settembre 2012

Ecco come Base Liberale illustrerebbe il suo programma


Ecco come faremmo una campagna elettorale. E' per questo che nessuno è così pazzo di lasciarci entrare in una lista o noi non abbastanza interessati per chiederlo.



martedì 11 settembre 2012

La montagna che partorì....il pulcino FLI

di Alessandro Piergentili - “Il nostro partito, al momento, è come un pulcino in autostrada, dobbiamo scansare macchine e autotreni”. Così ieri Carmelo Briguglio durante il coordinamento regionale di Futuro e Libertà. E' difficile rappresentare i malumori diffusissimi della base di FLI, quantomeno quella rimasta, che ormai è estrema minoranza rispetto alle segreterie che seguirebbero i loro riferimenti anche dentro un burrone. Da Bastia Umbra ad oggi abbiamo visto tanti di quegli abbandoni che la nostra attività politica si può riassumere più con un'immagine evocativa come quella di un passaggio a livello che con altro. Triste, molto triste vedere perdere ogni riferimento identitario, fino ad ipotizzare perfino un listone unico a sostegno di Miccichè con dentro tutto e il contrario di tutto. Ve l'immaginate Alleanza Nazionale di qualche anno fa che propone alla Lega Nord un listone unico a sostegno di Borghezio o Calderoli? Ecco al peggio non c'è mai fine, credevamo di aver toccato il fondo, ma la nostra classe dirigente è sempre pronta a stupirci in negativo.Nonostante tutto pensiamo ancora ad un rinsavimento dell'ultima ora. La nostra comunità politica si può salvare solo attraverso un rafforzamento della nostra identità e non un azzeramento. Bene quindi mantenere le due matrici identitarie su cui si è basata la nascita di Futuro e Libertà, cioè quella della destra legalitaria e quella liberale. In tal senso ottima l'alleanza con il Partito Liberale e l'ipotesi di una lista che facesse emergere entrambe le culture politiche. Meno bene il sostegno a Miccichè, ma il pragmatismo ci fa digerire anche quello. Però oltre questo proprio non si può. Ci deve essere una barriera rispetto a quello che si può o non si può fare. Una comunità politica non si può svendere in questo modo pur di ottenere la possibilità del superamento dello sbarramento in modo sicuro. Non abbiamo iniziato a far politica per far ottenere dei posti sicuri a qualcuno, che poi son sempre gli stessi. Anzi una competizione identitaria, mostrerebbe la vera forza di questa classe dirigente che verrebbe riconfermata ed osannata in caso di successo e cambiata in caso di insuccesso. Nascondersi dietro la gonna di Miccichè già presuppone la seconda opzione in qualunque caso. Base Liberale annuncia l'uscita da Futuro e Libertà in caso di listone unico, perchè verrebbe meno il rapporto fiduciario ed identitario presente e futuro con il partito. Pensate di farcela con sempre meno gente al vostro fianco? Buona fortuna.

domenica 9 settembre 2012

Comunicato congiunto Base Liberale e Generazione Palermo su alleanze FLI elezioni siciliane

Oggi 9 Settembre 2012 si è svolta una riunione molto partecipata ed appassionante tra Base Liberale e Generazione Palermo
Decisione all'unanimità dei presenti: si all'alleanza di Futuro e Libertà con i partiti sicilianisti, si alla strategia anti-berlusconiana, libertà di voto sul presidente. Nella stessa riunione si è deciso che Base Liberale non presenterà e non appoggerà alcun candidato alle prossime regionali. Non vogliamo confondere il nostro nome con candidati alla presidenza  e candidati di lista che hanno una visione della politica totalmente differente dalla nostra. L'ipotesi di candidare qualcuno, però ci è servita per capire chi ci è amico e chi no. Abbiamo trovato vari tesori e molta mondezza, ma si è fatta chiarezza per il proseguo della nostra attività politica che è quella della sua definizione originaria, orientata al benessere della polis (il benessere collettivo) prima che individuale.

Il coordinatore di Base Liberale 
Alessandro Piergentili

mercoledì 5 settembre 2012

Il problema siamo noi e la nostra identità.

di Alessandro Piergentili - Una comunità politica che due anni fa era coesa nelle sue diversità e fiduciosa nel suo futuro, unita attorno al suo leader. Che fine ha fatto? Dov'è finita? Non staremo qui a ripercorrere ed ad analizzare gli errori compiuti nel recente passato, ma a cercare di capire se si possono ricreare le condizioni per ricompattare quella comunità e dargli un obiettivo. si. Partendo proprio dalla Sicilia.
Qualcuno si è mai chiesto perchè nessuno, tranne qualche malpancista cronico, si è mai lamentato delle alleanze di AN? E' stata alleata  con la Lega Nord, con Berlusconi, con Forza Italia in Sicilia e quindi anche con dell'Utri e Miccichè per tanti anni. Allora sbagliavamo? No abbiamo sbagliato a fonderci col PDL ed a perdere la nostra identità. E' questo il problema l'identità. Alleanza Nazionale era un partito riconoscibile per i suoi valori e per il suo profilo etico e legalitario. Futuro e Libertà non lo è e quindi se si allea con Miccichè subisce una rivolta interna ed il biasimo esterno di chi non ci vota e non ci voterà mai. E' proprio qui il problema. Partire dagli alleati e dai candidati presidenti senza prima perimetrare l'area valoriale ed identitaria della nostra comunità. Chi è sicuro di se stesso si può alleare anche col diavolo senza subirne gli effetti. Se le ragioni della real politik (tutte locali) impongono alleanze indigeste una comunità politica fa quadrato si trincerà dietro la propria formula identitaria, e moltiplica gli sforzi per raggiungere il risultato. Il nostro grande difetto è che questa identità non l'abbiamo mai cercata se non attraverso slogan e contenuti molto diversi tra loro. Abbiamo anche delle opportunità. Ad esempio la forte alleanza e quasi simbiosi con il Partito Liberale che stiamo costruendo in Sicilia ci può aiutare in tal senso. Chiediamoci chi siamo e chi vogliamo diventare e se forse non siamo i rappresentanti di tradizioni politiche storiche, come quella liberale e del Movimento Sociale, i cui valori è ora di ripescare e riproporre con una formula identitaria assieme nuova e antica. Si parla di cultura liberale e di patriottismo repubblicano e legalitario da fondere in un nuovo manifesto siciliano, un nuovo simbolo e un nuovo nome che identifichino fin da subito ciò che vogliamo rappresentare. Poi non saranno gli alleati a farci perdere o guadagnare voti, ma come ci presenteremo e il nostro obiettivo non può essere solo quello di trovare una coalizione che raggiunga il 5% per mantenere immutata la nostra rappresentanza parlamentare all'ARS, ma quella di costruire il futuro della nostra comunità politica a partire dalla Sicilia.
P.s. lanciamo un segnale d'allarme tra le tante contattate non abbiamo ancora trovato una persona disposta a votare Miccichè alla presidenza, molto voto disgiunto. Se dobbiamo ripartire dalla Sicilia teniamo conto che potremmo non essere nella coalizione vincente e che un'eventuale vittoria di Musumeci rilancerebbe il berlusconismo a livello nazionale relegandoci sopra un binario morto.

lunedì 3 settembre 2012

Futuro e Libertà in Sicilia trovi una sintesi

Base Liberale rivolge un appello al coordinatore regionale Carmelo Briguglio, ai coordinatori provinciali siciliani,  a tutti i deputati nazionali e regionali siciliani, ai giovani dirigenti di Generazione Futuro e in generale a tutti i militanti siciliani di Futuro e Libertà. Non facciamoci del male, non dividiamoci su dei nomi. Abbiamo apprezzato lo sforzo di sintesi fatto finora dall'onorevole Briguglio, così come abbiamo apprezzato l'equilibrio e la ricerca di una sintesi del comunicato odierno dell' onorevole Fabio Granata in cui peraltro dice: "Non e'su Micciche'che possono rompere rapporti politici e umani piu'che decennali".
Ci stupisce solo il fatto che il prossimo coordinamento regionale sia riservato solo ai membri del coordinamento stesso. Una decisione così importante dovrebbe coinvolgere anche la base e la sintesi si deve trovare assolutamente. Abbiamo fiducia nella classe dirigente di Futuro e Libertà, che voleva essere un partito nuovo e diverso, quindi ci appelliamo perchè si riveda questa decisione e si faccia una discussione ampia e matura, e si coinvolga la base facendo capire le motivazioni politiche che stanno dietro la scelta delle alleanze, come quella del candidato presidente. Noi siamo sicuri che da una riunione del genere possa nascere nuova linfa che dia slancio alla campagna elettorale prossima ventura, unendo tutte le anime del partito in un sol uomo.
Se la sintesi si deve trovare attraverso la formazione di una lista che esalti più le diversità rispetto alla coalizione, dicendo di no all'omologazione, ben venga. Del resto la lista in comune con il Partito Liberale la rende di fatto diversa, trattandosi di due partiti che hanno un respiro nazionale, a differenza delle altre liste sicilianiste. Marchiamo le differenze come faceva Alleanza Nazionale nella coalizione con la Lega Nord, proponiamoci come difensori dei principi etici, repubblicani, legalitari e liberali, non sconfessiamo l'opera del governo Monti di cui FLi è valido sostenitore, insomma distinguiamoci e così potremo uscire dal coordinamento regionale prossimo venturo, felici e compatti. 

Coordinamento Base Liberale