giovedì 17 febbraio 2011

Ma quale destra e sinistra. Riconquistiamo quel 50% che non va più a votare

di Alessandro Piergentili
Come ci piacciono queste disquisizioni filosofiche da pancia piena. Siamo questo, siamo quell'altro, ma ai problemi del paese chi ci pensa? Un giovane disoccupato e che cerca lavoro è di destra o di sinistra? Le ricette per portare aziende in Italia, specialmente al sud dove il divario di crescita economica con il nord non è mai stato così alto, sono di destra o di sinistra? La banda larga è di destra o di sinistra? Le liberalizzazioni, le riforme istituzionali, una legge antitrust che funzioni, la riforma della giustizia che riformi soprattutto il processo civile, che fa scappare gli in vestimenti stranieri non dando certezza del credito, in che luogo geografico possiamo collocarle? Non sarà che la vera differenza è tra chi difende lo status quo e tra chi vuole riformare questo paese? Leggo di ribellioni all'interno di FLI. Cos'è che non va bene nelle scelte di Fini? Forse che per combattere la gerontocrazia ha affidato il partito ad un quarantenne che ha dato prova di saper organizzare una struttura territoriale e mediatica con pochissimi fondi e tanto impegno? E' questa la strada giusta che ci avvicina alla Gran Bretagna, con gli scontri fra quarantenni e non fra ottantenni. E' un piccolo passo verso un ammodernamento del paese. Del resto guardare ai paesi anglosassoni non può che farci bene. Ad esempio potremmo studiare le dichiarazioni del conservatore Cameron che parla di green economy e di integrazione, da sempre ambiti da riserva indiana della sinistra italiana ed europea. Cameron è forse un traditore comunista? I senatori di FLI avrebbero abbandonato anche lui? Incominciamo a pensare a chi non va più a votare, perchè non ne può più delle nomenklature e di queste formule politiche. Come dargli torto. Fini e Bocchino sono sulla strada giusta, aspettiamo anche gli altri.

martedì 15 febbraio 2011

Perchè Sanremo è Sanremo e Arcore è Arcore

di Alessandro Piergentili
Mi vorrei svegliare in un paese dove i giovani possano trovare un lavoro ben remunerato grazie ai loro studi, ai loro meriti ed ai loro sacrifici. Vorrei svegliami in un paese dove si accende la Tv e ci si meraviglia del fatto che il direttore generale della RAI interrompe una trasmissione di Piero Angela per complimentarsi del bel documentario che è stato appena mandato in onda. Vorrei che in tv le vallette designate per Sanremo fossero colte e preparate, oltre che gradevoli fisicamente e che non dichiarassero con un'aria di sufficienza, francamente insopportabile, che loro in piazza non ci sarebbero mai andate. Ad Arcore si ed in piazza no, guarda come si è rivoltato il mondo. Perchè nessuna dichiarazione dalla Belen e dalla Canalis su chi si vende per fare carriera? Su chi utilizza il proprio ruolo ed il proprio potere per soggiogare sia delle ragazze rampanti, che delle ragazze povere? Vogliamo trasformare l'Italia in un paese meritocratico e poi scegliere i ruoli in base alla bravura nelle camere da letto? Anche quello potrebbe essere un criterio, ma lo si deve esplicitare chiaramente. La tv dell'era berlusconiana è un virus che si è insinuato nelle case e che sta tentando di trasformare l'Italia intera in una grande Arcore. Debbo confessare che Sanremo l'ho sempre guardato, sia negli anni belli che in quelli butti, insieme alla mia famiglia come in una specie di rito che si ripete a cadenza programmata e che dà quasi un senso storico allo stare insieme ed al crescere dei figli. Quest'anno no, mi rifiuto, anzi è mia moglie che per prima si rifiuta. Noi non daremo il nostro contributo al berlusconismo e come non guardiamo i reality e tutte le altre trasmissioni che stanno trasformando i nostri figli in tele imboniti vogliosi di riuscire senza sacrifici, senza saper fare e senza soprattutto essere, perchè se non si è non si fa, non guarderemo Sanremo che utilizza la rappresentazione massima del velinismo, il prodotto riuscito del clan Corona-Lele Mora per ottenere ascolti. Ebbene questi signori debbono essere colpiti dove fa più male, il portafogli. Perchè aumentare l'Auditel di questa tv che mette in crisi tutto l'assetto valoriale che le famiglie cercano di trasferire ai propri figli? La gente onesta, che non ne può più, che nei giorni scorsi è scesa in piazza, non può essere complice di questa perversione globale. E' ora di dire basta. Se non ora, quando? Adesso.

sabato 5 febbraio 2011

Futuro e Libertà ha acceso Palermo

Grande affluenza di gente per l'incontro organizzato da Futuro e Libertà:
"Accendiamo Palermo". Tanta bella gente contenta di vedere all'opera associazioni, circoli e politici uniti per una nuova e bella politica che faccia partecipare la gente. Si è lanciato un nuovo progetto per Palermo, costituito da quattro tavoli di discussione riguardanti l'Economia del territorio, l'Ambiente, la Mobilità ed il Turismo e la Cultura. A questi tavoli sono invitati tutti i cittadini e le associazioni che sentono di avere idee e che vogliono impegnarsi per rendere vivibile la nostra città. Futuro e Libertà dimostra di essere un movimento nuovo anche nei fatti. La prossima settimana tutti gli iscritti potranno votare al Congresso fondativo del partito pur non essendo fisicamente a Milano, ma tramite dei codici si potranno collegare al sito di futuroelibertà.com accedere e votare. La manifestazione organizzata dal circolo Generazione Palermo è stata presentata da Francesco Mannino. Dopo i saluti del capogruppo FLI all'ARS on.le Livio Marrocco è stato proiettato un video sui disastri della giunta Cammarata realizzato da Davide Velardi, che ha riscosso un notevole successo fra la numerosissima platea. Poi è stato il turno di Alessandro Piergentili responsabile del circolo che ha organizzato l'evento, il quale ha lanciato il progetto per accendere Palermo ed ha chiesto ai deputati regionali e nazionali di FLI siciliani di farsi interpreti di una nuova politica che porti a creare dei posti di lavoro sostenibili facendo arrivare aziende da tutta Europa a Palermo, attraverso l'estensione della legge sulle Zone Franche Urbane e gli investimenti sulla banda larga. Poi è stata la volta dell'arch. Maria Prestigiacomo presidente dell'associazione Sicilia Futuro che ha parlato dei problemi legati alla mobilità ed in particolarmodo alla scelta nefasta di puntare sui tram che hanno aperto una grande quantità di cantieri sparsi per la città, ma che oltre a comportare grandi disagi ai cittadini ed alle casse dissanguate del comune molto probabilmente non arriveranno mai a conclusione. E' seguito l'intervento di Vanessa Seffer presidente dell'associazione Il Valore delle Piccole Cose che è intervenuta sull'importanza dell'associazionismo. Alessandro Costa di Generazione Innovazione ha orientato tutto il suo intervento (applauditissimo) sull'importanza della partecipazione dei cittadini alla vita politica e su come FLI sia innovativo in tal senso perchè sta dando la possibilità a tanti cittadini che non hanno mai fatto politica di farla attivamente e proficuamente. L'on.le Alessandro Aricò ha parlato in toni entusiastici dei risultati raggiunti in Sicilia ed in particolare a Palermo da FLI ha enfatizzato anche lui il valore della partecipazione come fattore chiave di successo del partito sul territorio ed ha portato ad esempio Generazione Palermo come circolo fra i più innovativi in Italia per l'utilizzo dei social network e dei blog per fare attivamente politica. A conclusione dei lavori l'on.le Nino lo Presti deputato palermitano di FLI ha spaziato dalla politica nazionale a quella locale facendo chiaramente capire di essere contento della numerosa presenza in sala e del mix che si sta creando in FLI fra la classe dirigente e le nuove figure che si stanno affacciando ora alla politica con competenza e passione. Ha rimarcato tale concetto più volte proprio a sottolineare l'unicità in tal senso di FLI.
L'indicatore del successo della manifestazione è dato dal numero incredibile di adesioni a Generazione Palermo che alla fine della manifestazione è stato raccolto dal responsabile organizzativo di Generazione Palermo Giuseppe Scherma e dal responsabile dei giovani del circolo Giulio Figlia. (Foto di Danilo Ganci)