giovedì 28 aprile 2011

Spot Generazione Palermo

martedì 26 aprile 2011

La Rivoluzione Liberale a colpi di pedaggi.



Non costerà un Fiorino entrare a Palermo, ma 1,50 euro. Oltre il danno anche la beffa. Le infrastrutture siciliane sono carenti da tutti i punti di vista. Le cosìddette autostrade che sono l'unico modo per entrare in città, in realtà sono delle statali che chiamano in altro modo, visto che non rispettano gli standard minimi che un'autostrada deve avere per legge. L'aumento dei costi in entrata ed in uscita oltre a danneggiare i pendolari, chiunque voglia godersi una giornata di mare o una gita fuori Palermo, aumenterà i costi delle merci consumate dalle famiglie palermitane. Insomma con la misura governativa si torna al medioevo e poi la chiamano destra liberale? Una destra con la bava alla bocca che aveva promesso di non mettere le mani nelle tasche degli italiani ed invece lo fa in tutti i modi possibili.
E' per questo che il primo circolo siciliano di GenerazioneItalia-FLI, Generazione Palermo, ha deciso di partecipare, con una sua delegazione, alla manifestazione di Mercoledì 27 Aprile e che partirà da Piazza Pretoria alle ore 16,00. Ci dirigeremo a Palazzo d'Orleans ed insieme al comitato NO PEDAGGI consegneremo al Presidente della Regione Lombardo le migliaia di firme già raccolte e chiederemo al Presidente, membro del Consiglio dei Ministri, di intraprendere tutte le iniziative utili al ritiro del provvedimento. Vi aspettiamo numerosi. Per info 328-3064058

venerdì 22 aprile 2011

IL SONDAGGIO DI GENERAZIONE PALERMO



Rispondi al nostro sondaggio qui a fianco vogliamo sapere qual'è la tua battaglia politica preferita per Palermo. Partecipa alla nostra attività politica.

giovedì 21 aprile 2011

LSU a Palermo? No grazie



I cosiddetti LSU quanti sono e soprattutto quanto costano ogni anno? I quasi 2 mila
assunti Amia costano circa 84 milioni. L'Amat, circa 1.900 dipendenti, spende per il personale circa 80 milioni. L'Amap - poco meno di 800 contratti - costa intorno ai 34 milioni. Meno della Gesip, 1.800 dipendenti, che costa invece più di 50 milioni. E poi ci sono i 900 spazzini d i Amia Essemme, 23 milioni, i 100 lavoratori Sispi, poco più di 6 milioni, i 320 di Amg, circa 17 milioni, e infine i 78 assunti di Palermo Ambiente, circa 1,3 milioni.
Per una spesa totale di quasi 600 milioni a fronte di un bilancio, quello comunale, che conta su poco più di 800 milioni per spese correnti. Dunque il 75% circa della spesa pubblica è assorbito dalla voce Lavoratori Socialmente Utili . Dovrebbe conseguirne quantomeno che il mantenimento di questo wellfare assistenzialistico (di per sé già odioso) comportasse quantomeno però, non dico una condizione di eccellenza dei servizi urbani, ma quanto meno una condizione di decenza. E’ evidente ad ogni palermitano che così non è, anzi. Allora rimane il rammarico e la rabbia per ottomila “assunti per chiamata” che hanno scavalcato (furbamente) ogni regola che disciplini i rapporti di assunzione tra un cittadino ed un’ente pubblico (in primis il concorso), e di fatto, senza nessuna competenza particolare, occupano una rendita di posizione che grava mediamente 1000 euro all’anno ad ogni residente a Palermo, nessuno escluso. E considerato in quanti pochi paghino regolarmente le tasse a Palermo, comprendiamo bene come in realtà siano molto di più di mille euro annui per chi le tasse le paga davvero. Per non parlare del futuro gravemente compromesso di chi una formazione superiore l’ha davvero compiuta a costo di innumerevoli sforzi, e ha impegnato una vita di studi per raggiungere una qualche competenza specifica, e infine, come ulteriore beffa, si vede superato nella possibilità’ di assunzione nella pubblica amministrazione da gente che non ha i requisiti per occupare un posto, se non quello di saper votare il politico che ha deciso quelle assunzioni. La colpa se la possono dividere tutte le giunte che si sono succedute da Orlando in poi, con l'aggravante che sotto la gestione Cammarata la situazione non solo non è migliorata, ma è peggiorata drasticamente con l'aggiunta della sporcizia intollerabile della città. Generazione Palermo, il circolo di cui faccio parte, si farà promotore di diverse iniziative in tal senso, visto che abbiamo un solo anno di tempo prima di tornare ad eleggere un altro sindaco. Chiederemo al candidato di FLI una netta posizione in tal senso.


Giuseppe Scherma

Responsabile organizzativo di Generazione Palermo e coordinatore gruppo giovanile del circolo

lunedì 11 aprile 2011

Aridatece Generazione Italia (FIRMATE LA PETIZIONE QUI A FIANCO)







di Alessandro Piergentili


Un consiglio non richiesto, ma dovuto. L'innovazione di Generazione Italia dal punto di vista del marketing politico è stata forte. Utilizzo dei social network, copertura di un bisogno in un'area politica non rappresentata e movimentismo di centro-destra, con il connubio di un leader come Fini e di un pantheon valoriale tipico delle destre europee, unità nazionale, legalità e rispetto per le istituzioni, unito ad un progetto di integrazione degli extra comunitari. Il tutto condito con un antiberlusconismo soft, ma efficace. Ma il concetto più innovativo è stato quello dell'aggregazione intergenerazionale. Ci si aggregava in vista di un futuro patto fra generazioni all'interno di circoli territoriali e tematici e si comunicava tramite internet spontaneamente, democraticamente e si garantiva la partecipazione di tutti. Francamente in FLI rimane ben poco di Generazione Italia, se si eccettua la componente giovanile di Generazione Futuro che si muove con le stesse dinamiche, nessuno dice a coloro i quali hanno iniziato a far politica un anno fa, che hanno più di 30 anni e che non fanno parte di segreterie politiche, cosa ci stanno a fare in FLI. Sono migliaia ed hanno una capacità di attrazione non clientelare infinitamente superiore ai politici di professione. Se si vuole puntare sul voto d'opinione degli ultratrentenni perdere quell'esperienza è un suicidio. Fino all'inizio di Febbraio le nostre riunioni erano piene di gente curiosa ed entusiasta, le iscrizioni fioccavano e gli eventi territoriali portavano sempre più gente. Da quando è nato FLI si vedono sempre le solite facce, anzi come un palloncino bucato se ne vedono sempre meno ed i circoli spontaneisti hanno difficoltà anche ad organizzare riunioni degne di nota. La partecipazione su facebook e sui blog collegata è nettamente in diminuzione non c'è bisogno di avere sotto gli occhi le statistiche per accorgersene. Di fronte a questo scenario, c'è bisogno di una risposta. Mi rivolgo all'on. Bocchino ed all'on.le Granata, perchè da sempre attenti alle esigenze del movimentismo. Perchè non ripristinare un soggetto autonomo, che si occupi di tre tematiche specifiche come quelle della legalità, l'ambiente e le politiche culturali, una specie di Lega Ambiente di FLI, che dia voce e spazio agli spontaneisti e che raccolga della gente che non ha interesse a far carriera politica, ma solo voglia di impegnarsi per dei progetti territoriali senza essere sottomessi a regole e giochi di partito, che comunque la si metta sono diverse dalla libertà che ti dona il movimentismo? Uno spazio libero che utilizzi i social network, che abbia la possibilità di raccogliere fondi all'americana e che sia il luogo dove gli spontaneisti possano ritrovare il loro entusiasmo perduto. Un'associazione, fondazione, come vi pare, ma che non abbia solo la nostalgia dello spirito di Generazione Italia, ma che sia Generazione italia. E' per questo che Generazione Palermo lancia una grande raccolta di firme per far ritornare il movimento che ha ispirato la nostra partecipazione politica.

mercoledì 6 aprile 2011

Il muro di Berlino è caduto, ma non ancora in Italia. Avvertiamoli.

di Alessandro Piergentili
La conoscete la storia dei soldati giapponesi che anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale stavano ancora nelle piccole isolette del Pacifico a presidiare l'avamposto, perchè nessuno gli aveva comunicato la fine delle ostilità? Ecco talvolta mi sembra che il nostro Parlamento sia pieno di personaggi simili, con i loro entourage di inquadrati che riescono ad ingoiare qualsiasi malefatta in nome di barriere ideologiche che non dovrebbero esistere più. La politica è preda di due specie: i disponibili e gli ideologizzati, entrambi utili al padrone del vapore. Certamente i primi sono più costosi, mentre i secondi sono più comodi. Come è anacronistico vedere gente che si porta la bandiera con la Falce e Martello, lo è ancor di più non curare la cosa pubblica, curare solo interessi particolari, dividere il paese in comunisti e fascisti, meridionali e settentrionali, giustizialisti e garantisti, autoctoni ed immigrati e chi più ne ha più ne metta.

Basta con il divide et impera fuori e dentro FLI. Francamente noi che siamo entrati in Generazione Italia fin dalla prima ora, ci siamo entrati per superare le vecchie ideologie e sentire ogni giorno gente che tira l'acqua al mulino delle alleanze con il PDL alle amministrative e che contemporaneamente vieta esperimenti come quelli suggeriti da Pennacchi a Latina ci fa venire un senso di smarrimento. Avvertiamoli che il muro è caduto. Avvertiamoli che i cittadini vogliono un ricambio generazionale, una classe dirigente che programmi il nostro futuro, che pensi a creare sviluppo, occupazione, a migliorare i servizi pubblici, le infrastrutture, ad ammodernare la pubblica amministrazione, al 40% di gente che non vorrebbe andare a votare interessa poco delle vecchie ideologie, dei muri invalicabili, ed al di fuori degli inquadrati, francamente crediamo che interessi poco anche al restante 60%. Se il motto del PDL è "La cultura non si mangia", il nostro dovrebbe essere "L'ideologia non si mangia". O no?