domenica 15 dicembre 2013

Tobin Tax gettito ridicolo, capitali che fuggono. In Parlamento non se ne accorgono.

Quando l'ideologia supera ogni limite. In Italia i parlamentari o non sanno far di conto oppure sono accecati dal furore ideologico, altrimenti non si spiegherebbe perchè una Tobin Tax sperimentale su alcune tipologie di titoli quotati nella Borsa italiana, che ha dato un gettito di 160 milioni contro il miliardo previsto, non solo verrà riconfermata, ma addirittura estesa a tutti gli strumenti finanziari quotati e alle contrattazioni giornaliere. Un particolare sfugge ai nostri cari legislatori, cioè il crollo degli scambi azionari nella nostra borsa. Gli scambi finanziari hanno semplicemente cambiato luogo di contrattazione: in Italia, i volumi di contrattazione sui titoli oggetto della Tobin Tax sono crollati del 62 per cento, mentre a livello generale, solo, si fa per dire, del 12%. Ciò vuol dire, meno lavoro per le società finanziarie italiane (che fino a prova contraria sono uno dei pochi settori che dà lavoro a giovani cervelli) e riduzione del peso, già ridotto, della nostra piazza finanziaria a livello internazionale. Senza contare la perdita di gettito in termini di Ires, Irap e Irpef, visto che fatturati, utili e posti di lavoro del settore sono in caduta libera. Un gioco a somma negativa che in Commissione Bilancio della Camera vogliono estendere il più possibile. E' evidente che i nostri politici vivono in un mondo a parte, non conoscono ad esempio, il numero di nuovi disoccupati che si è iscritto ai vari corsi di trading, per poter continuare a sostenere le proprie famiglie ottenendo un reddito dall'attività di compravendita azionaria e valutaria, fatta a proprio rischio e pericolo. Decine di migliaia di persone che sicuramente non potranno più operare in Italia e che saranno costrette o a fare la fame o a rivolgersi a broker esteri, cercando di eludere una norma che rende impossibile continuare ad operare. Non ci si lasci ingannare dall'esiguità della percentuale, un semplice 0,01% cosa mai potrà portare di danno, si chiedono le persone che non hanno mai avuto a che fare con tale tipo di operatività. Ebbene è come se ad un call center si chiedesse di pagare una tassa per ogni cliente contattato a prescindere dal buon esito della vendita. Così è in borsa o nel mercato delle valute. Si fanno tante operazioni, alcune si chiudono in perdita, altre in guadagno e alla fine l'utile è determinato dal saldo netto. Ma se ogni operazione viene tassata il rischio di operare diventa matematicamente molto più alto del possibile rendimento. Insomma sarà impossibile continuare ad effettuare compravendite in Italia. La scusa ufficiale è che si vuol abbattere la cosiddetta speculazione favorendo gli investimenti di lungo periodo. Peccato che questo concetto tanto bello nella fantasia dei nostri ideologi si riversa nella realtà creando un mercato totalmente illiquido e quindi aumentandone la pericolosità, visto che basteranno pochi scambi effettuati da grandi operatori per condizionare l'andamento di qualsiasi titolo e far perdere denaro al povero cassettista inconsapevole che ha avuto solo l'ardire di lasciare i propri soldi nella borsa italiana. Non ci si aspetta che la popolazione possa comprendere degli argomenti tecnici e le conseguenze di qualsiasi azione maldestra che ogni giorno viene compiuta dai nostri governanti, ma dei parlamentari dovrebbero informarsi meglio prima di schiacciare il bottoncino.

Alessandro Piergentili

Coordinatore Nazionale di Base Liberale

1 commento:

  1. Quando il vampiro ha bisogno di sangue prima succhia quelli vicini e piu deboli poi quando il sangue scarseggia attacca quelli piu forti....noi vittime primarie dovremmo sostenere coloro che hanno la capacità di opporsi alla bestia non assecondarla e sostenerla.

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