martedì 23 novembre 2010

Il Meridione d'Europa a lezione dal Mezzogiorno italiano

di Alessandro Piergentili
Già sappiamo che saremo criticati perchè l'Irlanda non è a sud d'Europa, ma finanziariamente parlando lo è. Come lo sono il Portogallo, la Grecia, la Spagna ed ahimè l'Italia. Qualche mese fa scrivevamo di come la soluzione alla crisi greca non fosse stata realmente trovata perchè trattasi di crisi strutturale dell'intera Europa, di come è stata pensata e costruita. Sono 150 anni che l'Italia cerca di ridurre il divario tra nord e sud e non ci riesce, perchè non si tengono in debita considerazione delle semplici regole economiche. Lo stesso accade ed accadrà per le varie crisi finanziarie europee. Gli operatori di borsa conoscono perfettamente la logica economica del Fly to quality. I capitali vanno dove a parità di rischio rendono di più, oppure dove a parità di rendimento rischiano di meno. Elevando tale logica a regola macroeconomica possiamo affermare che gli investimenti ed i lavoratori più bravi si dirigono nel nord d'Europa a livello europeo e da più di un secolo nel nord d'Italia a livello italiano. E' così, non c'è nulla da fare. L'Europa eliminando le barriere valutarie ha creato un mercato unico dove i tedeschi prendono e gli spagnoli danno, tanto per fare un esempio. L'afflusso di capitali è e sarà a senso unico, perchè i capitali in Germania trovano un rapporto rischio-rendimento migliore. In Italia lo stato ha cercato storicamente di ovviare a tale problema attraverso meccanismi redistributivi che si sono cronicizzati e sono sfociati in un assistenzialismo parassitario. E' un problema sistemico, non antropologico legato alla qualità di meridionale e lo stiamo osservando in Europa. A nessuno verrebbe in mente di dire che un irlandese è un assistenzialista, anzi l'isola è tra le patrie del liberismo, eppure l'Irlanda rischia il default. Incominciamo a comprendere che unire aree a due velocità economiche differenti con possibilità di libero scambio di capitali, merci, lavoratori e con la stessa moneta è un chiaro vantaggio per l'area che parte in una situazione migliore, a meno di non riequilibrare in modo veloce il gap, attraverso investimenti infrastrutturali veloci e massicci e con interventi di natura fiscale. I capitali ed i lavoratori debbono avere un chiaro vantaggio nel rimanere o nel trasferirsi nell'area a velocità inferiore. Oppure le due aree non possono avere la stessa moneta. Se continueremo a definire economisti solo coloro i quali sanno richiamare l'attenzione sui costi pubblici senza definire una linea strategica di sviluppo e di via d'uscita dalla situazione d'empasse che come una matrioska parte dalle aree meridionali del nostro paese per contagiare tutta l'Europa difficilmente ci tireremo fuori dai guai. E' anche inutile snocciolare dati che servono solo a porre l'attenzione su un aspetto, meglio citare e spiegare teorie ed arrivare alla soluzione con metodologie deduttive, come vogliono le scienze sociali. Quindi attenzione perchè le aree più ricche da una parte attraggono capitali, ma dall'altra avranno mercati di sbocco, come quelli dei consumatori meridionali sempre più asfittici. Il problema è quindi comune, se Sparta piange Atene non ride. La classe politica italiana deve prendere in mano la situazione. Per risolvere il problema meridionale ci vuole una tassazione completamente di vantaggio per chi chi ci investe, ci vogliono una serie di banche locali che non portino la raccolta al di fuori dell'area, impiegandola dove conviene di più ed intensificando l'abbandono di capitali. A livello europeo forse vanno ripensati i criteri di convergenza pelopiù finanziari e non economici. Magari sarebbe stato meglio imporre una convergenza sulla crescita media della varie nazioni, sulla disoccupazione, sui livelli medi dei salari, sui livelli infrastrutturali e tecnologici oltre che sulla spesa pubblica. Ciò non è stato fatto, ma se un paese non riesce a convergere su standard qualitativi di un certo livello, forse è meglio che abbia una diversa moneta, per poter riuscire a competere, magari nel medio periodo, o no?

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