lunedì 1 novembre 2010

Dopo l'Adriano a Perugia apriamo una nuova stagione


Di Fabio Granata

Lo straordinario discorso di Gianfranco Fini all’Adriano ha aperto di fatto, alla vigilia dell’appuntamento di Perugia, una nuova e impegnativa fase nella giovane vita del nostro progetto politico.


Se Fini ha ragione, e ha certamente ragione, a dire che l’Italia è ferma e in profondo declino e che il Governo non è più all’altezza della situazione, dopo Perugia è doveroso e inevitabile immaginare di aprire una fase nuova, nella quale sarà inevitabile e coerente con le nostre posizioni, ritirare la nostra delegazione dal Governo, assicurando soltanto l’appoggio esterno all’esecutivo, al solo fine di affrontare le emergenze reali del paese e le parti condivise del programma.

Su legalità, regole, giustizia non siamo più disposti a cedere di un solo millimetro al cupio dissolvi che sembra caratterizzare l’azione politica di Berlusconi e del Pdl.


Attraverso il ritiro della nostra delegazione appariremo certamente più coerenti sia agli occhi dell’opinione pubblica sia della straordinaria, e nuova, base militante che sopratutto attraverso Generazione Italia, abbiamo aggregato ed entusiasmato e che adesso attende coerenza e segni inequivocabili di rinnovamento nei metodi e negli uomini.


Serve per questo distinguerci con più forza dall’attuale centrodestra e sopratutto non commettere errori nella organizzazione territoriale.


Dobbiamo avere una grande capacità di ascolto della base e di coloro i quali dall’inizio ci hanno sostenuto. In Toscana come in Abruzzo, in Sicilia come in Piemonte non consentiamo il crescere di malumori o polemiche per l’eccessiva apertura verso soggetti e posizioni politiche non in linea con i grandiosi propositi di innovazione e legalità che ci siamo dati.


E’ quella la nostra forza e la nostra garanzia per la prospettiva. Legalità, innovazione, coerenza per costruire una nuova Italia

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