venerdì 29 ottobre 2010

Lo sviluppo della Sicilia passa dal rispetto per l'ambiente e per la cultura

di Alessandro Piergentili

Una delle regioni più belle d'Italia con un patrimonio artistico, paesaggistico e culturale invidiabile che non riesce a valorizzare tali risorse che in altre parti del mondo darebbero da vivere a ben oltre i suoi cinque milioni di abitanti. La colpa è innegabilmente delle classi dirigenti che si sono succedute e della criminalità organizzata. Sia le une che le altre non hanno certamente avuto nel loro DNA costitutivo il rispetto dovuto per tale tesoro ed hanno anzi alimentato la cultura dell'individualismo, dell'affarismo e del mercatismo. Purtroppo tale virus sembra essersi diffuso anche a livello nazionale ed a tutti i livelli. La fortuna è che il livello di saturazione ha raggiunto e forse superato il limite. Noi spontaneisti di Generazione Italia ci sentiamo impegnati, quasi fossimo dei medici, a debellare questa malattia che ci attanaglia attraverso battaglie e proposte politiche che hanno l'ambizione, forse ingenua o illusoria di rivoltare questa regione come un calzino. Ma le grandi sfide vittoriose nascono proprio da chi si illude di poter cambiare il mondo e per bravura, testardaggine ed anche un pizzico di fortuna a volte ci riesce. Parliamo di cose concrete e partiamo dal rispetto dell'ambiente. La questione delle trivellazioni nella Val di Noto è allucinante. Una valle classificata dall'Unesco come patrimonio dell'umanità dovrebbe subire una violenza devastatrice per mantenere fede alla visione affaristica della classe politica siciliana. La scusa ufficiale sarebbe quella di creare posti di lavoro. Ma quanti lavori verrebbero persi nel settore turistico-culturale? Che danni lasceremo alle generazioni future? Ci rendiamo conto che non stiamo parlando del Texas o dell'Arabia Saudita, dove peraltro stanno iniziando a sviluppare progetti per lo sfruttamento delle energie alternative? Ieri 32 circoli siciliani di Generazione Italia hanno iniziato una collaborazione in tal senso. Questo nucleo iniziale è aperto al contributo di altri circoli siciliani e non, per creare un modello di sviluppo alternativo che passi anche da soluzioni importate dall'estero per creare sviluppo economico attraverso l'arte, il turismo e l'ambiente, come i trust culturali di diritto anglosassone che impiegano una media di 60-70 persone contro una nostra media di occupazione nelle associazioni culturali di 6-7 persone e che hanno il vantaggio di poter sfruttare incentivi al mecenatismo oggi da noi impensabili. Creare, insomma, una vera e propria economia alternativa con musei aperti di notte, ristoranti ed altre attività ricreative abbinate al mondo dell'arte anche attraverso dei veri e propri percorsi studiati, figure professionali innovative come quella dei promoter culturali con la possibilità anche di sfruttare i social network per pubblicizzare eventi, iniziative e luoghi anche e soprattutto all'estero per l'incoming, etc. Vogliamo un rinascimento siciliano che non passi dall'inquinamento e da visioni politiche affaristiche, ma da una visione etica dell'ambiente, della legalità, della cultura, che valorizzi la tradizione e la storia ed affianchi tecnologia ed innovazione in modo compatibile e con un obiettivo finale di crescita e sviluppo. E' per questo che abbiamo aderito a Generazione Italia non dimentichiamolo mai.

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