domenica 3 ottobre 2010

I fattori di successo del partito che verrà


di Alessandro Piergentili
A sei mesi e qualche giorno dalla nascita di Generazione Italia ci apprestiamo a vivere un altro momento emozionante. A breve nascerà il nostro soggetto politico, quello che abbiamo fortemente voluto che sottotraccia si formava nel nostro inconscio non appena conosciuti e riconosciuti gli effetti dell'abbraccio mortale che ci aveva portato nel PDL. Molti di noi ci avevano creduto, altri lo sapevano e non andavano più a votare, altri ancora non avevano storie politiche di destra o di centrodestra, ma apprezzavano Gianfranco Fini. Qui davanti ai miei occhi ho il libro che dimostra la sincerità dell'azione politica del Presidente della Camera, "Il Futuro della Libertà" dove si analizzavano compiutamente e si preannunciavano tutte le tematiche che oggi sono all'ordine del giorno, come il federalismo sostenibile, lo sviluppo del Mezzogiorno, l'integrazione degli immigrati regolari, la questione giovanile, etc.
Soprattutto ci si appellava ai giovani per superare le vecchie ideologie e costruire una società basata su dei valori condivisi e non su steccati ideologici. Generazione Italia, in quanto aggregatore intergenerazionale, raccoglieva questo messaggio e lo faceva suo dando la possibilità alla gente di tornare a far politica in modo spontaneo, facce nuove ed idee nuove che si andavano ad affiancare ad una struttura politica che si stava formando ed organizzando perlopiù proveniente dall'ex AN. A questo punto il sogno si può avverare, permetteteci però di sottolineare l'importanza strategica della difesa dell'anima spontaneista nella costruzione del nuovo soggetto politico. E' chiaro che è la parte debole, perchè sincera, senza esperienza e fedele alla Causa. Lo sforzo della classe dirigente nazionale sarà quello di preservarla e valorizzarla sia per mantenere intatto lo spirito costruttivo che alberga in Generazione Italia, sia per non ridursi ad un'AN in versione mignon, visto che la capacità attrattiva di questa parte del movimento è maggiore nei confronti di quelle fasce di popolazione che non vanno più a votare e che è nauseata dalla classe politica. Vogliamo ribadire con forza quanto abbiamo letto sul manifesto costitutivo di Generazione Italia e che ci ha convinto ad aderire con il massimo impegno e la massima convinzione:
".....Quello di cui l’Italia di domani ha bisogno è una classe dirigente che sappia mettersi in discussione, rischiare, confrontarsi sui problemi e proporre soluzioni chiare, con lo sguardo rivolto al futuro. È ora di dire basta ai bamboccioni anche in politica. È ora di proporsi come nuova classe dirigente. Quello che Generazione Italia auspica è un incontro e una sintesi di intelligenze. Vogliamo che l’Italia riscopra i suoi giovani, non più contro ma a favore delle altre generazioni. Perché solo valorizzando i trentenni e i quarantenni che oggi accettano la sfida del “deserto” (causato dal dissolversi delle vecchie certezze) cercando nuove opportunità, il nostro Paese riscoprirà il gusto della sfida, la capacità di rischiare, la forza di innovare. La storia d’Italia è contrassegnata da grandi intelligenze individuali che non sono mai riuscite a fare sistema. Noi abbiamo l’obbligo di cercare nuove strade per costruire il network di tali intelligenze.....................Generazione Italia vuole essere un laboratorio di idee e un “generatore di passione politica”: contro l’individualismo assoluto, contro il rifiuto del confronto, contro il rampantismo fine a se stesso......."
E così via. Siamo sicuri che il mantenimento di questo spirito nel nuovo soggetto politico che verrà, sarà la chiave di volta del suo successo e costituirà uno stimolo molto forte al cambiamento della società declinante che ci circonda.

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