venerdì 21 gennaio 2011

Combattiamo il berlusconismo non Berlusconi.

di Alessandro Piergentili

Riflettiamo un momento sugli ultimi 16 anni. La sinistra e la magistratura, per motivi diversi e che gli storici definiranno meglio di noi contemporanei, si sono sempre occupate della stessa persona scagliandogli addosso un potenziale di fuoco incredibile. Ne è sempre uscita fuori una figura di martire che ha aumentato il suo consenso. Quando, invece ci si è occupati del berlusconismo e dei suoi strumenti di potere le cose sono andate diversamente, vedi legge sulla par condicio che permise a Prodi di vincere le elezioni del 1996 e vedi la mai compiuta legge sul conflitto di interessi che tanto bene avrebbe fatto al nostro paese. Nel rafforzare Berlusconi si è rafforzato il berlusconismo, tanto che, ormai appare evidente, che l'inventore ne è stato travolto e ne risulterà la seconda vittima dopo l'Italia. Dalla pubblicazione delle intercettazioni appare chiaro che il Presidente del Consiglio non è più l'uomo così potente che fa esaltare un 40% di italiani e ne fa imbestialire un buon 60% pur detenendo il comando, ma è diventato una marionetta in mano ad un gruppo di potere che lo salvaguarda dai processi e lo fa divertire a forza di festicciole Bunga Bunga. La ricattabilità e la dipendenza dal Bunga Bunga fanno di Berlusconi un re in mano alla sua corte che è molto più pericolosa, potente e viscida del sultano. Basterebbe fermarsi alle conversazioni tra Fede e Lele Mora per comprendere che gioco attornia il presidente del Consiglio. Lì si parla di soldi, figuariamoci se si potessero ascoltare gli scambi di battute fra i politici che lo attorniano che cosa uscirebbe fuori. E' per questo che tutti difendono Berlusconi, perchè dietro di lui ognuno può detenere la sua fetta di potere e comportarsi come meglio crede. Chi scrive non ritiene corrispondente alla verità il fatto che gli attacchi del Giornale e Libero al Presidente della Camera Gianfranco Fini siano stati ispirati da Silvio Berlusconi. Che senso avrebbe indebolirsi? Riteniamo che la zizzania sia stata messa da chi controlla veramente tutto il sistema di potere berlusconiano e che una serie di personaggi ritenevano conveniente allontanare l'unico uomo con la caratura del leader che poteva mettere in pericolo il vero nemico da abbattere e cioè il berlusconismo. Non facciamo nomi, per carità, ma chiediamoci se chi controlla tutta la raccolta pubblicitaria di un giornale sia meno o più potente dell'editore. E' per questo che non comprendiamo la strategia delle opposizioni. Che senso ha fare delle proposte per mettere da parte Berlusconi salvaguardando la continuità del berlusconismo? Non si è compreso che il vero problema che affligge l'Italia è una corte dei miracoli che ha propaggini in tutti i mass media e che influenza pesantemente la vita politica, culturale, sociale ed economica del nostro paese? Berlusconi è, ormai, solo un simbolo messo lì apposta per coprire il torbido ed il losco. Una distrazione di massa. Riflettiamoci, rifletteteci.

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