mercoledì 9 giugno 2010

Generazione Italia pensi ai giovani, con o senza intercettazioni.


La politica italiana ha un grande problema, non siamo certo i primi a scriverlo. Il ricambio. Sempre le stesse facce, gli stessi uomini al potere da anni, le stesse ritualità. I cittadini sono sempre più lontani da chi li amministra e sempre meno partecipi. Sono in pochi che hanno compreso e fatto qualcosa per arginare il fenomeno. Fra questi pochi uomini Gianfranco Fini ci ha regalato uno strumento importante per cambiare le cose, Generazione Italia. Lui, che vive da anni la politica dall'interno, si è reso conto che questa classe dirigente è logora. La prova è, che in questi giorni, nonostante gli sforzi che da più di un anno, si spendono per modificare il disegno di legge sulle intercettazioni, si è dovuti arrivare ad un compromesso che lascia molte perplessità. Del resto la rottura sarebbe stata una cura troppo dolorosa ed il paziente probabilmente non ce l'avrebbe fatta. Meglio una legge brutta, comunque soggetta a referendum abrogativo, che la caduta di un governo durante la tempesta dei mercati finanziari internazionali. Concentriamoci sulle poche norme dal sapore liberale, che difendono la privacy, contenute nel provvedimento, guardiamo il bicchiere mezzo pieno.
Più in generale, questa è la prova che Generazione Italia serve, o per meglio dire servirà, quando sarà forte sul territorio, oltre che sul web. Generazione Italia rappresenta una sorta di "chiamata alle armi" post-ideologica, un'opportunità per tutti noi che siamo stufi di questa classe dirigente, ma che non siamo estremisti ed abbiamo una cultura propositiva, una sorta di servizio civile, di partecipazione attiva per far si che queste leggi non passino più. Se solo Fini avesse avuto più forza.....
Naturalmente il percorso è irto di ostacoli e sarà pieno di bocconi amari (come la legge di cui sopra), forse solo i più forti, i più convinti e testardi ce la faranno, ma dobbiamo tentare, lo dobbiamo a noi, lo dobbiamo ai nostri figli.

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