martedì 7 giugno 2011

Il paese in mano agli estremisti. Serve un polo moderato.

di Alessandro Piergentili
Eccoli lì. Appena vinte delle elezioni spuntano le bandiere rosse, veterocomunisti esaltati ritornano nelle trasmissioni televisive con le proposte più strambe che fanno concorrenza a quelle della Lega ed un piccolo mondo che dovrebbe stare nei libri di storia ritorna in auge dando quasi ragione alle paure infuse dalla propaganda berlusconiana. Uno spot migliore per Berlusconi non c'è. Saranno in grado di salvarlo ancora una volta? Per fortuna il duo PDL-Lega non brilla per moderatismo e continua ad imperversare con trasferimenti al nord di ministeri, continuando a sottovalutare la situazione. Noi siamo moderati, in questo momento le ali estreme imperversano e non esiste un'alternativa credibile nè a destra, nè a sinistra. Forse i contenitori attuali non sono adeguati a descrivere la geografia politica. In realtà da un'analisi più approfondita potremmo affermare che esistono quattro realtà politiche. Un estremismo di destra costituito dall'ala berlusconiana del PDL, i colonnelli ex AN, la Lega e gli storaciani, il terzo polo che potrebbe attrarre anche molti moderati del PDL, l'ala progressista del PD e poi tutto il mondo della sinistra che purtroppo non è ancora maturo, l'ha dimostrato immediatamente dopo le elezioni amministrative appena tenutesi. Quattro aree politiche la cui disomogeneità è il vero problema dell'Italia, perchè con l'avvento del berlusconismo prevalgono sempre le ali estreme o al limite l'incapacità di tenere assieme la coalizione vincente. Un esperimento affascinante sarebbe quello di unire i moderati di destra e sinistra ed isolare le ali. Non per sempre, ma in modo tale da riscrivere le regole costituzionali e la legge elettorale, in modo che il moderatismo abbia sempre una collocazione di primo piano in qualsiasi coalizione governativa. Anche perchè i moderati rappresentano la maggioranza del paese e non si capisce perchè una coalizione debba rappresentare gli interessi di un 10/15% di estremisti in modo prevalente dimenticandosi ogni volta del resto degli italiani. Questo è il vero nodo politico che Futuro e Libertà dovrebbe iniziare a sciogliere a cominciare dalla politica delle alleanze.

2 commenti:

  1. Definire destra, sia pur estrema e dunque con la connotazione negativa dell'aggettivo, i berlusconiani, gli storaciani, i colonnelli ex an ed i leghisti non mi convince! e non solo per la nota necessità di superare i veterosteccati ideologici...
    la destra storicamente nasce come terza via alternativa ai mali assoluti del comunismo e del capitalismo ed anche oggi fli mantiene questa connotazione, sia pure in un sistema da anni distorto dal berlusconismo.
    Fatta questa precisazione, doverosa per uno che ancora oggi si proclama orgogliosamente di destra, mi ritrovo ancora una volta nelle posizioni dell'Autore dell'articolo in commento!
    Andrea

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  2. 'Avviamo la terza selezione di una nuova classe dirigente, anche se non e' sufficiente essere giovani per essere migliori, ci sono giovani con vecchie abitudini che non meritano di entrare in pista e meno giovani che non meritano di uscirne'. Lo ha detto il neo segretario del Pdl, Angelino Alfano al Consiglio nazionale del partito.

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