mercoledì 21 luglio 2010

Generazione Italia ed il sud

di Alessandro Piergentili

Forse parlare della questione meridionale è fuori moda. Ormai è diventata quasi un passatempo accademico e soprattutto impopolare.
Il mantra che ci hanno ripetuto in questi ultimi anni parla solo di nord scontento perchè sovvenziona il sud. Lungi da noi affrontare tale tematica, che potrebbe essere facilmente confutata e trasformata da paradigma ad assurdità in poche righe, ma non vogliamo andare fuori tema. Oggi concentriamoci sul rapporto Svimez uscito nei giorni scorsi.
Il rapporto è allarmante e non esageriamo; il divario nord, sud cresce a ritmi spaventosi ed insostenibili. A titolo di esempio possiamo ricordare che nel 2008 una famiglia meridionale su tre non ha avuto i soldi per vestirsi.
Citeremo solo questo dato, basta ed avanza per evidenziare la situazione drammatica senza annoiarvi ulteriormente.
Parliamo invece di ricette risolutive e dei modi in cui Generazione Italia può issare la bandiera del rilancio del sud senza apparire il solito movimento "assistenzialista". A nostro parere va subito stimolato un dibattito aperto a tutti gli "amici del movimento" per costruire una piattaforma politica fatta di emendamenti alle prossime finanziarie, proposte di legge a livello nazionale e locale, confronto con gli organi economici italiani ed europei che ci facciano diventare il motore politico del rilancio economico italiano, come lo è la Lega per il federalismo. Avete letto bene, abbiamo scritto rilancio italiano e non meridionale, non è un errore. Risolvere il problema dello sviluppo meridionale consentirebbe di agire su tutti i più grandi problemi che attanagliano la nazione. La criminalità organizzata trova terreno fertile nell'arretratezza del meridione, la crescita del PIL risente della debolezza economica del sud, le entrate fiscali, il deficit pubblico, tutti i principali dati economici negativi dipendono da questa depressione ultradecennale.
Con delle ricette economiche valide potremmo cambiare veramente questa nazione e ridare speranze ai giovani meridionali. La nostra proposta però esiste e passa per il pieno utilizzo della leva fiscale. Seguiamo l'esempio di altre aree depresse in Europa e nel mondo. Guardiamo all'Irlanda e come da una nazione povera e principalmente rurale si sia passati ad una nazione sede delle più grandi istituzioni finanziarie e di multinazionali come la Google Europe. La capacità di attrarre investimenti è passata dalla scelta di avere una tassazione differenziata e di concentrarsi sulle aziende di servizi e non sullo sviluppo industriale. Ciò ha reso l'operazione più veloce e più flessibile.
Un'operazione di questo genere sarebbe possibile anche in presenza di un mutamento federalista dell'assetto nazionale, anzi, forse ne risulterebbe facilitata. proponiamo quindi uno scambio alla luce del sole. Chiediamo a chi vuole portare avanti il federalismo la previsione di un periodo di forte differenziazione della leva fiscale nelle diverse regioni, anticipiamo l'autonomia fiscale regionale, prima di discutere dei costi standard parliamo delle entrate e della capacità di attrarre gli investimenti al sud.
Pensiamo che Generazione Italia sia il movimento creato al posto giusto nel momento giusto, per far si che un'occasione storica non vada sprecata, è ora di cercare di rimanere sui libri di storia per qualcosa di effettivamente positivo.

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