venerdì 30 luglio 2010

E' l'ora del terzo polo? Una proposta da visionari.


di Alessandro Piergentili

In Gran Bretagna, nazione tradizionalmente bipartitica ci sono due partiti al governo ed uno all'opposizione. La tradizione ha lasciato spazio al pragmatismo ed alla presa d'atto che la società è mutevole e talvolta la teoria si deve piegare alla realtà. Lo diciamo da bipolaristi convinti, ma da ieri riteniamo che il bipolarismo italiano non rappresenta più la realtà italiana. Da una parte una sinistra divisa in un arcipelago di sigle e di leader regionali, dall'altra un partito azienda guidato da un uomo che ha superato l'età in cui Andreotti si è messo a fare solo il senatore a vita che è alleato con una forza politica localistica federal-secessionista. Esiste uno spazio di rappresentanza enorme che non è attualmente coperto ed esistono leader nazionali di spessore, giunti all'età della ragione che si debbono mettere ad un tavolo e disegnare un partito di respiro europeo, che abbia regole interne riprese magari anche dai partiti inglesi e che consentano un ampio ricambio generazionale da qui in avanti. Perchè il nostro problema è che viviamo in una società che è bloccata, a partire dalla nostra classe dirigente. Vogliamo un futuro diverso per i nostri giovani, vogliamo facce come quelle nella foto, pulite, giovani, che non hanno nulla da nascondere, che non creano cricche, e sistemi di scambio per rimanere al potere.
Un'alternativa è quella di competere per la leadership politica del centro-destra con la Lega e con il PDL, ma ci sembra uno spazio troppo affollato per i nostri gusti con la vecchia AN ci abbiamo già provato, anche se adesso abbiamo comunque scavalcato al centro Berlusconi.

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