lunedì 26 luglio 2010

La Trave e la Pagliuzza

di Giulio Figlia

Ultima bomba ad esplodere in casa PdL è il caso, o supposto caso, Granata. Che cosa ha detto l’onorevole siracusano e fedelissimo di Fini per far andare su tutte le furie i pidiellini “ortodossi”?

Ha criticato la mancata concessione della protezione al pentito Spatuzza e, soprattutto, ha detto che nel governo c’è qualcuno che ostacola la verità riguardo al periodo 1992-1993.

Concentrandosi brevemente sul merito delle affermazioni possiamo dire che la mancata protezione a Spatuzza, anche se formalmente impeccabile visto che ha reso dichiarazioni dopo i 180 giorni previsti, dato lo spessore del pentito è perlomeno controversa, a maggior ragione se si pensa che le procure che indagano su Spatuzza e sulle sue rivelazioni avevano dato parere positivo in merito alla concessione della protezione. Riguardo al governo che ostacola il raggiungimento della verità, sono stati esponenti del governo ad aver definito “follia pura” la sola riapertura delle indagini, sono stati membri del governo e della maggioranza a criticare più volte l’operato delle procure di Caltanissetta e Firenze. Infine considerato che si parla di servizi segreti perché il governo non toglie ogni dubbio mettendo a disposizione le carte del tempo anche se coperte da segreto?

In ogni caso è la magistratura che dovrà appurare la verità indipendentemente dalle schermaglie tra complottisti e non complottisti, tra garantisti e giustizialisti.

Detto questo, il motivo per cui sto scrivendo non è solo dare ragione al vice-presidente della Commissione antimafia Fabio Granata, ma sono le reazioni in casa PdL che meritano di essere discusse. Si è parlato di espulsione, di scuse, di probiviri. Ma quali sono le colpe di Granata? Aver parlato male di importanti esponenti del Pdl? Non ricordo che ci siano state sanzioni per gli svariati esponenti “berlusconiani” che hanno parlato male e spesso offeso anche pesantemente uomini della “corrente finiana” o lo stesso Fini. Forse Granata ha messo i suoi interessi davanti a quelli del partito? Non mi pare che coloro che avrebbero provato (anche in questo caso sarà la magistratura a doverci dare certezze) a screditare il governatore Caldoro siano stati espulsi. Forse Granata ha infranto un non meglio precisato codice etico? Allora dove sono i probiviri, come lo stesso Granata ha ricordato, quando si parla di plurindagati magari già condannati in primo o secondo grado oppure assolti solo per prescrizione che sono stati difesi in alcuni casi anche dopo le sentenze di condanna? In pratica una riedizione del detto della trave e della pagliuzza.

Se davvero Granata dovesse essere costretto ad andar fuori dal partito penso che avremmo raggiunto il punto di non ritorno, punto in cui non sarebbe più possibile fare distinguo o precisazioni ma sarebbe necessaria una vera e propria presa di distanze anche perché non si potrebbe continuare a stare in una casa dove non solo sei considerato un ospite, ma sei un ospite chiaramente non gradito, casa in cui i graditi sembrano altri, gente a cui fino ad ora non gli è mai passato per la mente di non essere “ortodossa”, specie se si parla di legalità e giustizia.

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