giovedì 24 marzo 2011

AAA Cercasi disperatamente i circoli spontaneisti

di Alessandro Piergentili
Manca una settimana al 1° Aprile quando iniziò quell'esperienza meravigliosa che si chiamava Generazione Italia e che nacque come aggregatore intergenerazionale di gente che voleva tornare ad un certo modo di far politica, che voleva partecipare. Migliaia di persone attraverso facebook e blog vari si riunì in un mondo virtuale che aveva uno sbocco reale nei circoli territoriali e tematici. Di quell'esperienza francamente rimane ben poco. Molti compagni d'avventura si sono persi per strada, altri sono entrati nel meccanismo di partito ed hanno abbandonato le velleità movimentiste, altri sono lì in cerca di un ruolo o di un'identità. Ogni tanto la parte del partito che ha più una sensibilità movimentista lancia delle buonissime iniziative come quelle del coinvolgimento della base nella decisione sulla linea del partito per quanto riguarda i referendum. Ottimo, ma la base ora sembra una poltiglia indistinta. L'unica esperienza rimasta è quella di Generazione Futuro, i giovani del partito sono attivi e ricalcano sicuramente quello spirito movimentista, ma rappresentano una nicchia della popolazione. C'è tanta gente che potenzialmente potrebbe entrare nei circoli, lo sappiamo, ma francamente, noi spontaneisti della prima ora siamo motivati come prima? Dov'è la nostra rappresentanza, la nostra possibilità di azione. Come è stata premiata la nostra partecipazione? Non parlo di poltrone, ma di visibilità dello spirito e della linea di GenerazioneItalia a livello territoriale. Il nulla. Siamo entrati in un minestrone indistinto che nelle riunioni dei circoli esce fuori dall'insoddisfazione della cittadinanza attiva che si spende da un anno in organizzazioni di iniziative, tempo e denaro per una causa che ha subito uno stop. Comprendo che per gli eletti e per il mondo che gli ruota attorno siamo un fastidio, ma in termini di marketing politico noi possiamo attrarre il voto d'opinione, loro no. La gente è stufa delle parole e se la si convince a partecipare deve vedere che i circoli riescono a far assumere a dei loro rappresentanti degli incarichi reali di partito. Altrimenti abbandonano e se abbandonano non portano più gente e voti. Non sto parlando di ideali e di valori, che appartengono al nostro mondo, ma parlo di pragmatismo che è più in linea con le categorie politiche. Lo so che mi si risponderà che ci saranno i congressi, ma ora ci sono stati i nominati ed i circoli spontaneisti sono stati letteralmente dimenticati. Si sa che chi organizzerà i congressi territoriali partendo da determinate posizioni avrà un vantaggio indiscutibile. Già i circoli spontaneisti partivano da una posizione di svantaggio ora si è anche acuito. Cui prodest? Sto lanciando un segnale di allarme, fra pari le cose si dicono chiaramente e la percezione che si può avere dal basso talvolta è migliore di quella che si ha dall'alto. Chi vuole coglierlo lo colga.

1 commento:

  1. Per ciò che concerne la "riduzione in cattività" dell'aria movimentista e spontaneista, la mia analisi è ben più drammatica e va oltre il concetto della semplice emarginazione a cui sembra ci abbiano impietosamente condannato. Infatti, riferendomi in particolare al contesto provinciale di Palermo, tutti gli indicatori, espliciti ed impliciti, portano ad interpretare quanto FLI, e in special modo nelle figure di Alessandro Aricò e Antonio Rini, consideri GenerazionePalermo (massima espressione dello spontaneismo della prima ora)come un semplice circolo, forse un pò più scomodo degli altri, ma pur sempre ORGANICO, alla loro concezione della politica, che in ultima analisi, non attarderei a chiamare ANTITETICA al motivo fondante dela mia, e credo della nostra partecipazione politica. Sebbene questa situazione sia davvero svilente e scorante per chiunque abbia a cuore il progetto GENERAZIONE ITALIA, io credo che però, a breve giro di orologio, ovvero entro massimo sei mesi, i rapporti di forza all'interno del partito potrebbero alla fine venire davvero fuori, e se la tanto paventata democrazia (web-democracy la chiama Bocchino)alla fine venisse davvero messa in atto per i Congressi Provinciali, qualche buona (ottima?) carta da giocare noi spontaneisti l'avremmo. L'importante è continuare ad essere uniti e non smarrirci,credere nel progetto Generazione Italia ancor prima che in FLI, e non farci trattare come supporter per riempire pullman.
    LAVORIAMO, NOI DI GENERAZIONE PALERMO, PER IL CONGRESSO PROVINCIALE, E' QUELLO IL VERO CAMPO DI BATTAGLIA. RIPRENDIAMOCI IL RUOLO CHE CI SPETTEREBBE, PER NATURA E PER DIRITTO, CON IL VALORE DEI NUMERI E DELLA DEMOCRAZIA.
    ALLARGARE IL NOSTRO CIRCOLO NON E' IMPOSSIBILE, E LAVORARE IN FUNZIONE DI QUESTO OBBIETTIVO E' SEMPLICE PRASSI POLITICA, PERTANTO FACILE PER CHI VIVE LA POLITICA CON PASSIONE COME NOI.

    CONGRESSO PROVINCIALE CAMPO DI BATTAGLIA!

    FACCIAMO NUOVI ISCRITTI

    giuseppe scherma

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