martedì 14 settembre 2010

Spari nel silenzio


di Alessandro Piergentili
ci domandiamo ogni giorno che passa se chi si sia appropriato della parola Destra abbia la contezza di che cosa significhi. Che sia moderna o antica, repubblicana o meno, conservatrice, inglese, francese, americana o chissà cos'altro , una cosa accomuna tutte le destre al mondo, uno spiccato senso della dignità nazionale. Una nazione che va dalle Alpi a Lampedusa, passando da Mazara del Vallo. E' di ieri la notizia degli spari contro un peschereccio italiano da parte di una motovedetta consegnata dal governo italiano a quello libico e con sopra, addirittura 6 militari della Guardia di Finanza. Ci saremmo aspettati parole forti e proteste ufficiali da parte del governo italiano, da parte del ministro Maroni, da parte del ministro degli esteri Frattini, ed invece tocca a due deputati siciliani di Futuro e Libertà quali l'on.le Nino Lo Presti e l'on.le Alessandro Aricò, difendere la propria terra con un duro comunicato:"Per il ministro Maroni possono essere sufficienti le tardive scuse del Governo libico per difendere l’ignobile azione armata contro il peschereccio siciliano, ma per noi si tratta di un atto di violenza e aggressione contro cittadini italiani che il nostro governo cerca di minimizzare o addirittura insabbiare in virtù di un rinnovato idillio con il leader libico a difesa di presunti interessi economici certamente a noi poco chiari”., “Il Trattato di amicizia siglato a Roma tra i due Paesi non può funzionare unilateralmente – si legge nella nota -. Ma come si fa a scambiare un peschereccio di quasi 40 metri che ha tutti gli equipaggiamenti a vista per una nave di clandestini? Soltanto l’arroganza dei nostri vicini – continuano i parlamentari – e la passività del nostro Governo possono aver causato questa intollerabile aggressione. Chiediamo una dura condanna pubblica dell’accaduto – conclude la nota -, affinché fatti come questi non abbiano a ripetersi e i nostri pescatori possano svolgere pacificamente la loro attività, senza rischiare di essere attaccati da presunti amici a colpi di mitragliatrice, con il paradosso di avere fornito ad essi le armi per colpirli”.
Permetteteci una notazione personale, sono anni che sentiamo parlare di pescherecci che vengono allontanati da acque internazionali, per una rivendicazione pretestuosa del Golfo della Sirte da parte delle autorità libiche e la scusa addotta dal governo libico non sembra reggere alla prova del buon senso. Penalizzare la nostra industria ittica, che a Mazara del Vallo dà lavoro a migliaia di persone, in zone dove ce n'è già poco, in nome di chissà quali accordi, ci sembra un'ulteriore forma di distanza che il governo offre ogni giorno ai propri cittadini, malgrado le barzellette e gli ammiccamenti sparsi con generosità.

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